Oggi cercherò di essere breve, ma andiamo a parlare di un argomento molto ampio con esempi (giuro, sono tutti reali) estremamente divertenti.
Iniziamo con un concetto molto importante, ogni promotore ha delle modalità di comunicazione differenti che rispecchiano il proprio carattere ed il proprio modo di porsi, per cui trovo poco produttivo quando le Mandanti pongono regole comuni ai propri Promotori, perché la modalità comunicativa che può andar bene per una persona può mettere in difficoltà un’altra persona, anche se capisco il poco tempo e la poca disponibilità economica per una formazione adeguata. I Promotori però devo essere aiutati a sviluppare la propria qualità comunicativa per ottenere maggiori risultati, imbrigliandoli in regole comuni si rischia di ottenere dei disastri prevedibili.
Chiusa questa premessa ci sono però delle regole base che esulano dalle caratteristiche e qualità personali, che sia siate timidi o estroversi, bassi o alti, magri o grassi, dovete seguire. Partiamo dal comportamento, ricordatevi che siete li per vendere in primis voi stessi, quindi ritardi, strane improvvisate, linguaggio “colorito”, modo di mangiare stile Oktoberfest e altre scelte folkloristiche sarebbe meglio evitarle. L’abbigliamento è importante; siete dei professionisti in un momento importante della vostra professione, quindi vestirsi secondo la location in cui ci si trova ed il vostro target di ospiti è corretto, ma i pantaloncini corti (anche a giugno) o i jeans strappati (costeranno anche quanto il vostro completo migliore, ma diamine!) è meglio evitarli. Sapere parlare in pubblico è un altro importante fattore e per nulla scontato…no, non sorridete, è veramente un fattore importante, perché se no ci si trova davanti ad una platea, si sbiascicano 8 parole in croce in un italiano rivedibile ed alla domanda “ma cos’è successo?”, la risposta sarà: “ho difficoltà a parlare davanti a più di due persone”; se c’è questo problema è meglio dirlo subito e si organizzeranno eventi più intimi e più adatti. Cercate inoltre di essere obiettivi sulle vostre difficoltà, l’evento deve essere un plus per voi e per la vostra professione, quindi cerchiamo di far risaltare i vostri punti di forza e non i punti deboli (anche se sono diversi dalla maggior parte dei vostri colleghi).
Appurato tutto questo bisogna sapersi porre davanti al pubblico. Tante persone hanno dei “riti” o delle abitudini che attuano nei momenti di nervosismo o di tensione; finché si tratta di sfregarsi saltuariamente le mani può anche passare inosservato, ma cerchiamo di evitare movimenti che provocano rumori molesti tipo giochicchiare con chiavi o monetine nelle tasche (svuotatele prima della conferenza), picchiettare i tacchi sul pavimento, schioccare le dita, picchiettare le dita sul microfono e tanti altri piccoli movimenti che devasteranno l’attenzione dei seduti di fronte a voi. Muovetevi pure in sala se volete, ma fate sempre attenzione a non perdere il filo del discorso in relazione alla slide proiettata (aiutatevi con un laser e soprattutto controllate la lunghezza del cavo del microfono); se non siete sicuri di non far danni, state fermi!
Ok, durante la conferenza siete stati bravi, ora invitate gentilmente i vostri ospiti ad accomodarsi al buffet e invitateli a servirsi (magari offrite voi da bere se non avete un cameriere), fate due chiacchiere con loro e cercate di coinvolgerli. Ora rileggete bene l’ultima frase. Fatto? Benissimo. Se notate non c’è scritto “andate al buffet ed abbuffatevi”. Per voi questo è un momento fondamentale per le pubbliche relazione, se vi isolate a rimpinzarvi di tartine, tutto l’evento va a monte. Tutti gli intervenuti sono vostri ospiti e ricordate che è molto più importante coinvolgere un nuovo ospite che un ospite storico, ma il nuovo ospite si avvicinerà a voi se sarete voi a fare il primo passo. Altrimenti avrà imparato quattro cose nuove, scroccato qualcosa da mangiare e tutto sarà come prima.